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Inediti in legno
Architetti bergamaschi
1945 - 2000
CREDENZA PER UNA SALA DA PRANZO
Architetto: BARAN CIAGÀ E ALESSANDRA GIROLA (1988-91)
Realizzazione: 3s Innovation Line
Realizzata da Gianni Acerbis è stata realizzata su disegno in un unico esemplare nell’ambito di un progetto complessivo di architettura di interni per una casa privata in un palazzo neoclassico. Il mobile, in legno di ciliegio, è di dimensioni importanti perché era collocato in un grande ambiente a servizio di un tavolo da pranzo per 12 persone.
CABINA VEDO-NON VEDO
Architetto: MYRIA CASSADER (1976)
Realizzazione: ABI & Icro
Cabina vedo-non vedo è un appendiabiti realizzato per l’ingresso di un appartamento bergamasco.
La struttura è costituita da listelli rettangolari in legno massiccio di mogano di 2x4x214 cm, a verniciatura acrilica opaca. Contiene un mobiletto a struttura in mdf impiallacciato mogano, a due ripiani, con un cilindro in acciaio lucido del diametro di 25 cm per il portaombrelli, ed è dotato di un tubo ovale dello stesso materiale 1,5x35 cm per appendere i capi di vestiario.
PANCHETTA
Architetto: TERESA ARSLAN E FRANCESCO GINOULHIAC (1975)
Realizzazione: Paganoni Legnami
È un mobile per esterni e interni per bambini, ricavato dal taglio di una unica lastra di multistrato di legno di 21 mm di spessore. L’unione tra i pezzi è eseguita tramite viti e bussole avvitate nel multistrato. La panca, anche montata, risulta facilmente trasportabile grazie alla leggerezza e alla presenza di due fori negli schienali che fungono da maniglie.
PANCA COMPATTA
Architetto: EDOARDO MILESI (2005)
Realizzazione: Bk Group & Filippi
Progetta la panca esposta per il secondo negozio del suo barbiere, Crispi Up, al primo piano di un edificio storico in centro a Bergamo. È un piccolo negozio lungo e stretto: lavaggio, taglio, cassa e due finestre in fondo.
SEDIA
Architetto: SERGIO INVERNIZZI (1970)
Realizzazione: Stil Legno
È il progetto per un prototipo di sedia realizzato sia in ferro che in legno, più riuscito perché più leggero e con spigoli netti che ne accentuano la leggibilità del disegno, caratterizzato dal contrasto del legno naturale finito a cera con lo schienale e la seduta rivestite in panno azzurro. Il prototipo non ebbe alcun seguito produttivo, né fu mai replicato ed è rimasto nella casa privata dell’architetto.
PARAPETTO ELICOIDALE PER SCALA A CHIOCCIOLA
Architetto: VITO SONZOGNI (ANNI SETTANTA)
Realizzazione: Legnami Zanella
Progettato per alcune case di abitazione in via Costituzione a Bergamo, è stato poi riprodotto in altre abitazioni unifamiliari.
È interamente realizzato in legno massello con uno spessore di 5-6 cm stondato lungo la linea di scivolamento della mano, a realizzate una forma curva attraverso l’assemblaggio di elementi modulari rettilinei.
SCALA A GRADINI SFALSATI
Architetto: PINO PIZZIGONI (1944)
Realizzazione: Falegnameria Guerinoni
Il progetto viene impostato all’interno delle iniziative edilizia legate alla ricostruzione postbellica: il primo esemplare è realizzato nella Casa Minima progettata per il concorso nazionale Ripresa Edilizia come modello in scala reale dell’unità unifamiliare di base un nuovo quartiere residenziale.
SEDIA DA GIARDINO A TRE GAMBE SMONTABILE
Architetto: PINO PIZZIGONI (1939)
Realizzazione: Colasante & Pinetti
Composta da tre elementi in legno incastrati tra loro, la sedia ha una struttura completamente smontabile e rimontabile a secco e senza viti. Anche il cuscino-sedile è smontabile dal telaio.
FINESTRA A OMBRELLO CON ANTE TRIANGOLARI
Architetto: PINO PIZZIGONI (1967)
Realizzazione: Gamba Serramenti
La ricostruzione realizzata per la mostra è stata tratta dai disegni originali, conservati nel Fondo Pizzigoni depositato presso la biblioteca civica Angelo Mai. La struttura metallica originale non è stata riproposta: il prototipo ha privilegiato l’analisi della geometria mobile dei pannelli interni ed esterni che, come in un origami giapponese, in fase di apertura si piegano ortogonalmente rispetto al piano del serramento chiuso.
LAMPADA RITMO
Architetto: GUGLIELMO CLIVATI (ANNI OTTANTA)
Realizzazione: Standgreen e FAS Pendezza
Lampada da terra realizzata in legno di azobé di cui è realizzato anche un prototipo metallico. L’idea compositiva è relativamente semplice, basata sulla ripetizione di moduli a scalare di 33 mm di masselli di legno che piegandosi agli estremi formano la base di appoggio e in alto la “vasca” che accoglie il punto principale di illuminazione.
LIBRERIA “OMAGGIO A FRANCO ALBINI”
Architetto: BARAN CIAGÀ (1980)
Realizzazione: TinoSana & ICA Group
Costruita da Ottavio Gotti e ora riprodotta da Tino Sana, è in legno massello di rovere ed è stata realizzata su disegno in un unico esemplare per una casa privata. Progettata con una grande attenzione al rigore geometrico, una cifra stilistica tipica di Baran Ciagà, ha una forma quadrata con una scansione modulare 5x5 per un totale di 25 riquadri, la tecnica costruttiva è a incastro.
LAMPADA LÖM
Architetto: CESARE ROTA NODARI (1975)
Realizzazione: Locatelli Design e Le Soprano
LÖM è il termine dialettale che ben rende l’idea, grazie anche alla pronuncia, della funzione dell’oggetto che in questo caso è stato suggerito da esigenze personali. Quella di accendere e spegnere facilmente la lampada da comodino, senza l’interruttore che “non trovi mai”, semplicemente appoggiando la mano sul pomolo -“interruttore” per azionare il marchingegno alloggiato nella base in legno dell’abat-jour. In legno di rovere, naturale o colorato a sostegno del paralume, in tessuto o lamiera traforata. La proposta ai tornitori non ebbe successo.
MOBILE BAR
Architetto: CESARE ROTA NODARI (1963)
Realizzazione: Carimati group & Max Color Vernici
Su rotelle, bar, fioriera, piccola libreria. Ciascuno a base quadrata e diverso in altezza per le diverse funzioni. Accostabili: tra loro o a parete, mobili, di nome e di fatto. Nel 1968 viene prototipato un altro esemplare, uguale al primo ma laccato, per essere esposto a EURODOMUS di Torino voluta da Gio Ponti. Desta molto interesse.
MOBILETTO PER TOILETTE
Architetto: TERESA ARSLAN E FRANCESCO GINOULHIAC (1967)
Realizzazione: Alitim
Il mobile è composto da due elementi, superiore e inferiore, fissati alla parete. Il superiore, uno specchio orizzontale, varia le dimensioni da chiuso (50x25 cm) ad aperto (100x25 cm). Quando chiuso è un unico pezzo di legno, come un quadro, di disegno elementare. Aperto, assume è un trittico di specchi con un elemento centrale fisso e due laterali mobili che possono ruotare.
MOBILE DA TOELETTA E PORTAGIOIE
Architetto: SERGIO INVERNIZZI (1965)
Realizzazione: Fattorini Group e Adle
È stato progettato per la camera da letto del fratello Giorgio e poi replicato nel 1972 per la propria camera da letto (versione in mostra). È un mobile sospeso, nella prima versione da ferri in vista a sbalzo dal muro, nella seconda versione con tasselli a muro nascosti nello schienale. Entrambe si trovano oggi nelle rispettive case private per cui furono realizzate.
SEDIA SKAGNA
Architetto: CESARE ROTA NODARI (1975)
Realizzazione: Ceroni & Partners
"Skagna è il nome dialettale della sedia. Anticipava la vendita per corrispondenza di mobili “fai da te” che venivano forniti scomposti in scatola. In questo caso 6 erano i componenti in legno massiccio, naturale o laccato, oltre alle viti a brugola per il fissaggio. Il cuscino era un optional.
SPECCHIERA
Architetto: NESTORIO SACCHI (1949)
Realizzazione: Bertoli
Creata per essere appoggiata inclinata alla parete ha una stabilità assicurata dal peso. Fu disegnata dall’architetto alcuni mesi prima di sposarsi come parte dell’arredo della camera da letto matrimoniale. Interamente disegnato da lui, comprendeva, oltre alla specchiera, anche l’armadio, la petineuse, due poltrone, un letto e i comodini.
STRUTTURA RECIPROCA AUTOSOSTENIBILE E SMONTABILE
Architetto: ATTILIO PIZZIGONI (2014)
Realizzazione: Losa Esterni da Vivere & Mornico Legnami
Questa struttura in legno è inedita e irrealizzata. È l’ipotesi progettuale per la copertura della terrazza del foyer del Teatro Donizetti a Bergamo, elaborata per lo studio AR di Milano ma non fu inserita nel progetto definitivo.
TAVOLO 1982
Architetto: LUCIO AGAZZI (1982)
Realizzazione: Agazzi Arreda by Alice Design e POW s.r.l.s
Il tavolo è un complemento degli arredi progettati per i signori Rovetta, per la loro storica dimora di Bergamo Alta. Disegnato nel 1982, è stato commissionato alla Falegnameria LAMA dei F.lli Finassi di Mozzo.
La volontà di utilizzare materiali naturali, solidi e duraturi ha determinato le scelte progettuali indirizzate al minimalismo formale, alla semplificazione della costruzione e all’assemblaggio delle parti. La struttura unisce tre elementi in legno: due “gambe” e una traversa giuntati da un incastro “a mezzo legno” senza cerniere o viti. Al tutto si sovrappone un top in cristallo.
TAVOLO A SFERE
Architetto: EDOARDO MILESI (1978)
Realizzazione: Fratelli Mager
Nasce per la nuova casa a Gorle dello zio, Giorgio Milesi. L’esigenza era molto “tecnica”: un ampio tavolo basso tra due divani, disegnati da Sergio Invernizzi, che sarebbe stato perennemente ingombro di libri, riviste e quotidiani. Molto solido e stabile, ma anche mobile, facilmente spostabile su qualsiasi superficie, anche tappeti pelosi.
TAVOLINO DA GIOCO E POLTRONCINA
Architetto: BARAN CIAGÀ E ALESSANDRA GIROLA (1988-91)
Realizzazione: Mobili d’arte Gorghelli e Minelli
Costruiti all’epoca da Gianni Acerbis, sono in legno massello di ciliegio e sono stati realizzati su disegno in esemplari unici nell’ambito di un progetto complessivo di architettura di interni per una casa privata in un palazzo neoclassico. Il tavolino ha una forma quadrata e montanti in legno costituiti ognuno da diversi elementi sottili a sezione quadrata a creare un intreccio; la figura del quadrato si ritrova anche a correre lungo tutto il bordo del tavolino.
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